Il balcone centrale con inferriata in ferro battuto e stemma nobiliare. Esterno: sala d'ingresso dello studio.
Il balcone centrale con inferriata in ferro battuto e stemma nobiliare. Esterno: sala d'ingresso dello studio.

Scendendo da via Fratelli Testa – a poche decine di metri di fronte alla torre campanaria – accanto all’antica cappella del S.S. Sacramento, vi è l’imponente Palazzo Cirino (XVIII-XIX secolo) dalla prospettiva ardita e dalla facciata(1) tripartita nei tre ordini: ionico, dorico e corinzio e con grandi balconate e stemma in ferro battuto.

La facciata si caratterizza per la compresenza di elementi classici tipici dei tre stili, nonché per la lunga e stretta balconata dell’ultimo piano. Al primo piano si possono notare invece particolari finestre ad arco a tutto sesto.


Palazzo Cirino. Foto notturna.
Palazzo Cirino. Foto notturna.

Maestoso pure il portale centrale, davanti al quale, si interrompe il marciapiede per permettere il transito delle carrozze.

Nella parte superiore del portale si colloca lo stemma nobiliare dei Cirino, in ferro battuto.

Lo stesso stemma (Arma: fascia centrale con cinque punte di lancia d’oro, sormontato dalla corona di baroni e con la croce di Cavalieri di Malta) è collocato nel balcone centrale (sovrastante il portale e più grande degli altri) ed è affrescato nella sala d’ingresso del piano nobile, oggi destinata a sala d’attesa dello studio professionale.

Stemma della famiglia "Cirino". Sulla volta della sala d'ingresso al piano nobile adibito a studio. Lo stemma: cinque losanghe su banda azzura e croce dei Cavalieri di Malta.
Stemma della famiglia "Cirino". Sulla volta della sala d'ingresso al piano nobile adibito a studio. Lo stemma: cinque losanghe su banda azzura e croce dei Cavalieri di Malta.

All’interno del palazzo, entrati nell’ampio atrio, ci si immette nel maestoso scalone, dominato dal busto marmoreo di Mons. Giovanni Cirino, illustre esponente della famiglia, che fu titolare del feudo di San Basilio ed alla quale appartenne, pure, Nicola Cirino (1802-1851), insigne giurista e poeta in endecasillabi sciolti.

Già qui, nei vari pianerottoli della scala, si possono ammirare tarsie marmoree, tutte diverse tra loro ed una particolare ringhiera in ghisa smaltata, con corrimano in legno.

 

Al primo piano si trovano le stanze di rappresentanza più importanti del palazzo ed, in particolare, in corrispondenza della balconata centrale, il salone principale - ora adibito a sala riunioni dello studio - che custodisce gli affreschi dell’Attanasio, pitture dai colori limpidi e particolarmente armoniosi.

Tutte le porte si caratterizzano per le cornici realizzate con lamine dorate a mecca oppure per le grandi vetrate recanti al centro lo stemma del casato.

Lo studio – acquistato dall’Avv. Salvatore Timpanaro nel 1995 - occupa per intero il piano nobile, affacciandosi con i sette balconi principali (compreso quello centrale) lungo la via Fratelli Testa.  

 

(1) La facciata è stata recentemente restaurata con fondi esclusivamente privati e per l’impegno profuso proprio dall’Avv. Timpanaro, proprietario del piano nobile.

 

La sala riunioni dello studio. Sull'ampia volta affresco di Natale Attanasio.
La sala riunioni dello studio. Sull'ampia volta affresco di Natale Attanasio.
Statua bronzea '800 francese. "La patrie". Particolare della sala d'ingresso dello studio.
Statua bronzea '800 francese. "La patrie". Particolare della sala d'ingresso dello studio.