PROPOSTA ROTARY CLUB NICOSIA per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie nella zona nord della Provincia di Enna (anno rotariano 2008/2009-Presidente Avv. A. Lo Bianco) elaborata dall’Avv. Salvatore Timpanaro Il Rortary Club di Nicosia - ritenuto che vada assicurata una “giustizia di prossimità”, rapida ed efficiente, al servizio del cittadino e conservato il Tribunale di Nicosia quale “presidio di legalità”; - tenuto conto della geografia della zona nord della Provincia di Enna e del centro della Sicilia; - tenuto conto delle peculiarità storiche, geografiche ed economiche del territorio; della situazione della viabilità; nonché dei “desiderata” delle stesse popolazioni interessate; propone al Signor Ministro della Giustazia, On. Avv. Angelino Alfano, la istituzione di un grande TRIBUNALE del centro della Sicilia da denominarsi: TRIBUNALE DEI NEBRODI E DELLE MADONIE con sede in Nicosia destinato ad accorpare il Tribunale di Mistretta a Nicosia nonché alcuni Comuni in atto ricompresi nella circoscrizione del Tribunale di Termini Imerese, assegnando a Nicosia:  tutto il territorio di Mistretta (quindi dai Nebrodi sino al Tirreno: Mistretta, Caronia, Castel di Lucio, Motta d’Affermo, Pettineo, Reitano, Tusa, Santo Stefano di Camastra e Tusa);  nonché, sul versante delle Madonie, i Comuni di Gangi, Polizzi Generosa, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Geraci Siculo, Pollina (facenti parte, allo stato, del Tribunale di Termini Imerese- Sezione Staccata di Cefalù). Brevi riflessioni e osservazioni dell’Avv. Timpanaro a margine del dibattito e dell’incontro con il Ministro della Giustizia Angelino Alfano Poco produttivi, simbolo dei campanilismi e uno spreco secondo il ministero del Tesoro. Dei veri e propri “presidi di legalità” per i sostenitori di quelli che in gergo vengono chiamati “Tribunalini”. Sono i 63 tribunali che in pianta organica contano meno di quindici giudici, che si alternano in tutti i ruoli: gip/gup; giudice penale, monocratico e collegiale; giudice civile; di sorveglianza. Ciascuno ha la sua procura della Repubblica per svolgere le indagini e una dotazione di personale addetto alla cancelleria, a polizia giudiziaria nonché ai servizi di gestione e manutenzione. Insomma delle piccole comunità giudiziarie sulle quali periodicamente si accende lo scontro tra quanti ne vorrebbero fare a meno per ridurre i costi della giustizia (“tagliare”, “accorpare” sono le parole d’ordine di chi sposa questa tesi), e quanti fanno barriera in Fino ad ora nessuno schieramento politico, né di centrosinistra né di centrodestra si è preoccupato di affrontare concretamente il problema, ma adesso il ministro dell’Economia Padoa-Schioppa ha promesso per aprile un piano operativo annunciando dei tagli. I tecnici di via Arenula (sede del ministero della Giustizia) insieme ai loro colleghi del dicastero dell’Economia, sostengono che le dimensioni ridotte impediscono economie di scala, che in quegli uffici il carico di lavoro pro-capite è modesto mentre è esorbitante in altre sedi, che l’assenza di una sola persona può rappresentare una scopertura del 50% dell’intero organico, che superare con quei numeri risicati gli intrecci di incompatibilità delle toghe giudicanti è arduo e una perdita di tempo, che i magistrati costretti ad occuparsi di tutto lavorano al rallentatore, pena un tasso di errore troppo alto. D’altro canto i sostenitori dei “Tribunalini” mettono l’accento invece sui vantaggi di questi: di regola le prescrizioni non esistono, le udienze sono fissate celermente e non dopo anni, la risposta alle esigenze del cittadino è immediata; i magistrati di prima nomina hanno una grossa opportunità formativa perché possono lavorare su ogni tipo di tematica; la presenza del Tribunale in un piccolo circondario offre a quella comunità una serie di vantaggi – uffici fiscali, un carcere decentrato, un foro locale, una solida presenza di forze dell’ordine – che altrimenti verrebbe meno. Le statistiche ministeriali relative ai 63 tribunali con meno di quindici giudici mettono Mistretta (piccolo centro in provincia di Messina) all’ultimo posto: 3.692 cittadini-utenti per ciascuno dei sei giudici, rispetto ai 12.772 della media dei Tribunalini; 217,7 (455,5) pratiche civili in arrivo ogni anno, che sommate al penale danno 257,2 (533,8) fascicoli. Tanto che giudici e cancellieri ottengono di venire applicati per qualche giorno a settimana negli uffici circostanti, per dare una mano alle sedi sotto organico, ma con un carico di lavoro più pesante. Nella speciale classifica elaborata dal ministero della Giustizia sui 17 uffici dove si produce meno, figurano ben 6 centri siciliani. Si tratta appunto di Mistretta, Nicosia (Enna), Gela (Caltanissetta), Sciacca (Agrigento), Caltagirone (Catania), e Modica (Ragusa). Quest’ultima è proprio il simbolo degli sprechi. Sia a Modica che a Ragusa, distanti tra loro 15 chilometri di strada larga e 18 minuti di macchina, infatti, ci sono due tribunali. In molti si chiedono a chi possa giovare la vicinanza di due palazzi di giustizia così vicini. Per questo i magistrati di entrambe le circoscrizioni l’hanno messo nero su bianco: “Per evitare sprechi e inefficienze, chiediamo l’accorpamento di Modica e Ragusa”. Ma l’Italia non l’unico paese in Europa a dover fare i conti con “tagli” e “accorpamenti” dei tribunali. Il problema riguarda un po’ tutti gli stati, che non riescono a far quadrare i conti della giustizia a causa di bilanci troppo magri, insufficienti a garantire un servizio di qualità. Quest’anno la Commissione europea per l’efficienza dei sistemi giudiziari (Cepej), istituita nell’ambito del Consiglio d’Europa, dedicherà un rapporto proprio alle “dimensioni ottimali degli uffici giudiziari”. Nessuno vuole rischiare di far perdere qualità alla giustizia europea, per questo la Cepej cercherà di individuare le dimensioni ottimali dei Tribunali sotto il profilo della qualità del servizio. Si cercherà di capire quali sono le perdite di qualità dell’accorpamento degli uffici e quali, invece, i vantaggi. Tenendo conto che ci sono standard minimi di efficienza da garantire. A.P. I dieci tribunali dove si produce meno Tribunale Giudici Cognizione Lavoro Previdenza Altro civile Penale Totale ordinaria Mistretta (Me) 6 27, 6 7,9 121,0 61,2 39,5 257,2 Nicosia (En) 8 46,2 25,2 35,7 131,1 44,6 282,7 Lanusei (Og) 6 82,1 19,6 11,6 148,9 43,0 305,1 Gela (Cl) 14 61,2 22,0 37,9 134,3 53,4 308,8 Sala Consilina (Sa) 11 56,0 18,2 58,2 136,7 44,2 313,4 Camerino (Mc) 6 65,8 19,8 12,8 163,7 60,1 322,2 Sciacca (Ag) 10 56,3 12,8 49,1 154,3 71,3 343,7 Orvieto (Tr) 6 59,7 15,7 13,0 205,6 56,0 349,9 Acqui Terme (Al) 6 56,9 7,7 5,2 253,8 39,6 363,2 I 10 uffici dove si produce meno. In ordine di produttività crescente, i 10 “Tribunalini” non situati in capoluogo di provincia nei quali il carico di lavoro per ciascun giudice in organico – calcolato come media annua 2004-06 sui procedimenti sopravvenuti – è inferiore sia alla media dei 165 tribunali italiani sia a quella di tutti i 63 tribunali con meno di 15 giudici compreso quelli capoluogo di provincia. I dati sono stati elaborati dal ministero della Giustizia